Cani ed estranei: la giusta etichetta per fare conoscenza al meglio con i nostri amici animali.
- Lorenzo Pontoriero
- 12 ott 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Anni fa, mentre passeggiavo con Kira, la mia Boxer, venni fermato da una signora. Questa, intenerita dalla giovane età della mia cucciola, dopo aver richiamato senza successo la mia attenzione dall'altra parte della strada, si era apprestata ad attraversare per poi inseguirmi e fermarmi. Senza chiedermi il permesso, si era poi gettata con foga, accompagnata da una serie di urla tanto estasiate quanto esagerate, ad accarezzare la cagnolina, che, ben felice, si era prestata a tali coccole, senza badare troppo ai modi sgarbati e esagerati della signora.
Molto spesso, nella vita di tutti i giorni, ci capita di camminare per strada e incontrare persone con il proprio cane. A molti può venire spontaneo avvicinarsi a questi ultimi con l'intenzione di accarezzarli o fare loro qualche coccola. Non sempre, però, avvicinarsi a uno dei nostri amici a quattro zampe con leggerezza è la cosa giusta da fare.
I cani sono animali sociali e tendono ad accettare di buon grado la presenza dell’uomo. Non è raro, infatti, che davanti alla prospettiva di qualche coccola si prestino volentieri e siano affettuosi e docili. Ma, esattamente come le persone, non tutti sono uguali. La loro docilità varia in base alla razza, al loro vissuto, all'età dell'animale e alle circostanze.
Un Labrador che ci sembra tanto simpatico magari è stato vittima di maltrattamenti e ha sviluppato una diffidenza verso gli uomini adulti, e tu, che magari sei alto un metro e novanta e ti avvicini di gran carriera, potresti non apparirgli simpatico come credi. Ma allora, come dobbiamo approcciarci con i cani? Qual è il modo corretto per avvicinarci e fare conoscenza con loro? In questo post voglio provare a fare chiarezza su questo argomento.

Come fanno conoscenza i cani?
Prima di iniziare, mi sembra doveroso fare un breve accenno a come i cani fanno conoscenza tra di loro.
Un incontro tra due cani può essere riassunto in maniera approssimativa nelle seguenti fasi:
Individuazione: Tramite l'olfatto, l'udito e la vista, gli animali si individuano nello spazio circostante e cominciano a reagire l’uno alla presenza dell’altro inviando segnali verbali e non, che permettono di decifrare l'andamento delle successive fasi.
Avvicinamento: Se i due animali non manifestano segnali palesi di ostilità, cercheranno di avvicinarsi l'uno all'altro. L'osservazione di questo semplice atto ci può fornire una pletora di informazioni. Ad esempio, i cani tendono a non avvicinarsi mai in maniera diretta a un altro conspecifico (o a noi), ma cercheranno di farlo facendo una lieve deviazione o scartando all'ultimo, mostrando il fianco all'altro; questo è un modo per segnalare che non hanno cattive intenzioni.
Annusata: Quante volte abbiamo sentito o letto che i cani si annusano per stringersi la mano? Ciò è sicuramente vero. I cani, una volta avvicinatisi, tendono ad annusarsi reciprocamente, dapprima le ghiandole poste sul muso, successivamente in prossimità di quelle anali.
Interazione: In questa fase i due animali interagiscono tra di loro, magari giocano o continuano ad annusarsi in maniera più approfondita. A volte, se ci sono sfuggiti dei segnali nelle fasi precedenti, uno dei due può voler montare l'altro come segno di dominanza, o nei casi peggiori può scoppiare una piccola baruffa. Da tenere a mente che anche ignorarsi può essere considerato a tutti gli effetti un'interazione.
Conclusione (con successivo allontanamento): I due cani si allontanano e proseguono per il loro cammino.

La giusta etichetta per fare conoscenza con i cani.
Come avremo intuito, l'interazione tra due cani è ben ritualizzata e codificata. Noi esseri umani, specie se non avezzi al mondo cinofilo, tendiamo a semplificare molto questi aspetti della vita di un cane, banalizzandoli o, peggio, ignorandoli completamente. Quando ci si approccia ad un cane che non si conosce, bisogna innanzitutto lasciare che esso ci individui agevolmente. Non avviciniamoci mai improvvisamente alle spalle dell'animale , specie se distratto da altro, ma diamogli la possibilità e il modo di individuarci. Quindi, dopo aver sempre chiesto al padrone il permesso di poterci avvicinare al cane, lasciamo che questi ci annusi. Poniamoci leggermente di profilo al cane, allungando una mano lungo i fianchi in modo da dargli la scelta di poterla annusare. In presenza di esemplari di taglia piccola è consigliabile accoccolarsi, senza però piegarsi sopra di loro, in modo da non incombere con la nostra presenza fisica, sempre facendo attenzione a porci lievemente di profilo rispetto a loro. Se il cane reagisce positivamente a questi approcci, possiamo quindi coccolare il nostro nuovo amico a quattro zampe. Mi raccomando, cerchiamo di accarezzarlo a mano aperta, evitando di usare solo i polpastrelli nella cosiddetta posa a “grattino” che piace molto al cane, ma tende a eccitarlo in quanto lo può interpretare come un piacevole invito al gioco. Lo stesso vale per le pacche, che per il cane sono estremamente eccitanti. Un ultimo appunto andrebbe fatto per la voce, che per tutta la durata dell'interazione non deve avere un tono troppo alto e deve essere ben scandita e modulata, un po’ come se si parlasse a un bambino piccolo.
E noi padroni, cosa dobbiamo fare?
Se veniamo fermati per strada da qualcuno che vuole accarezzare il nostro amico a quattro zampe, dobbiamo sempre valutare attentamente diversi fattori, come la storia del nostro cane, il suo carattere, la sua razza, ma anche come si sta approcciando la persona di fronte a noi. Molto spesso ho sentito padroni lamentarsi di essere stati fermati da persone che, più o meno irruentemente, desideravano coccolare il loro cane. Per concludere, ricordiamoci sempre che, in quanto proprietari e conduttori dell'animale, siamo responsabili del benessere del nostro amico e dei danni che esso può causare a cose o persone. E che, a volte, può valere la pena apparire antipatici rifiutando di far avvicinare un estraneo, piuttosto che rischiare di mettere il proprio cane in una situazione di disagio o, peggio, di rischio per lui e per gli invadenti dispensatori di coccole.